Ci ha lasciati Emilio Molinari. È una perdita davvero irreparabile.
Io personalmente ho anche un sentimento di grande profondo rammarico per non averlo visto qualche altra volta.
Chissà perché pensavo che non sarebbe morto, che doveva vivere, essendo una persona così necessaria così profonda, così bella.
Emilio univa alla vera tempra del militante, del compagno, univa una grazia personale rara e davvero queste persone sono non rimpiazzabili. Ha guidato il movimento alla vittoria nel referendum per l'acqua pubblica e non so perché io pensavo che con la presenza di una personalità così straordinaria, così fuori dal comune, noi avremmo trovato ragioni e forza in noi stessi per andare avanti perché Emilio raccontava questo.
Era uno di quei militanti, di quelle persone che credono profondamente in ciò che fanno.
Le lotte che lui sosteneva sentite profondamente delle loro ragioni nel cuore e come coloro che credono veramente che un mondo migliore sia possibile Emilio soffriva per ciò che vedeva degradarsi, perché questa società si sta degradando a dei livelli inverecondi, è inenarrabile la decadenza, adesso anche la guerra ci vogliono fare passare per necessaria, quella guerra che è fatta solo per riuscire a risalire nei guasti economici di questa economia di morte, questa economia turbo-capitalistica catastrofica.
Emilio ci mancherà molto, moltissimo.
Dovremmo faticare molto di più, dovremmo trovare le ragioni della lotta senza un sostegno, una presenza, un'anima così fantastica.
Ogni tanto quando si era sentito meglio veniva a casa mia con altri compagni a coinvolgermi.
Io avrei voluto vederlo di più, avrei voluto essergli vicino, ma la mia vita balorda, i miei impegni molteplici, sia per il lavoro che in questo momento per la questione palestinese, che mi coinvolge in maniera profonda, totale, mi hanno impedito di rivederlo ancora qualche volta.
E questa cosa mi manca, insieme a lui mi manca il non averlo rivisto. Tanto la sua grazia, la sua forza, la sua persuasione nelle lotte che sosteneva erano un valore, un valore per le lotte e un valore in sé, un valore umano.
Poche sono le persone oggi che hanno la tempra e le motivazioni di Emilio, poche, poche, e ci mancano.
Io lo terrò nel mio cuore e nella mia memoria per andare avanti finché mi tocca a sostenere le lotte che lui non può più sostenere, ma il suo esempio sarà sempre una forza, un monito, uno sprone. Perché questo possiamo fare per Emilio.
Ed è come se lui ci fosse, se noi andremo avanti, se non cederemo la stanchezza, non cederemo al cinismo, non cederemo a nulla di ciò che ci può distogliere dalle lotte per edificare una società di giustizia, una società per esseri umani, non per consumatori, utenti fruitori.
Per esseri umani, per cittadini, per lavoratori. Che posso dire altro?
Addio Emilio, fai un buon viaggio e noi ti ricorderemo sempre continueremo a parlare di te a ricordare il tuo magistero e la tua meravigliosa persona.
Presentazione dell'autobiografia di Emilio Molinari tenutasi a Milano l'11 dicembre 2025 alla libreria Les mots (Le parole). Il racconto del libro edito da Redstar press è ad opera della giornalista Grazia Longoni (detta Lella) e del già Consigliere comunale di Milano Basilio Rizzo.
Il brano in ape
L'attore è intervenuto alla manifestazione che si è tenuta a Milano in piazza San Babila sabato 24 maggio alle ore 16, esprimendosi in modo chiaro e netto su quanto sta accadendo nei conflitti in corso, con particolare riguardo alla condizione dei civili loro malgrado coinvolti.